Vag61 continua i suoi incontri, questo è il terzo, con le realtà di movimento aquilane (Comitato “3e32”, Case Matte, Eco Villaggio di Pescomaggiore). Alle 20,30 cena di solidarietà con il farro di Pescomaggiore, per raccogliere fondi per i progetti di autoricostruzione in Abruzzo. Alle 22 proiezione del documentario “Uscita di sicurezza”, di Giuseppe Bianchi, sui tre mesi successivi al terremoto.
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“Uscita di sicurezza”
Quello di Giuseppe Bianchi è un documentario che racconta la vita nella città nei 3 mesi successivi al terremoto (dal sisma al G8) attraverso le storie personali, viste dall’interno, di alcuni cittadini aquilani: un parroco, un fotoreporter, una coppia di Pescomaggiore (frazione aquilana) e alcuni membri dei comitati post-sisma.
Le tendopoli, la protezione civile, i crolli, le morti e la cronaca hanno un ruolo marginale, di contesto. È un tentativo di andare oltre l’evidenza. L’evento del 6 aprile 2009 ha portato anche un terremoto interiore, ha spinto molte persone a riconsiderare se stessi, a riflettere sul senso delle proprie azioni, a rivedere il rapporto con gli altri, il territorio, le tradizioni e il futuro.
Il lavoro è ispirato all’omonimo testo di Ignazio Silone, racconto autobiografico in cui narra sua esperienza di ragazzo durante il sisma che colpì Avezzano nel 1915: : “Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l’uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie.”
Lo spazio naturale della regione con il suo splendore e vastità è una presenza constante nel territorio e quindi nel documentario. La colonna sonora di Ugo Tullio (compositore abruzzese) completa il racconto della vita, dell’atmosfera e delle emozioni di quel periodo.
Quello che segue è un resoconto del progetto Eva, inviatoci da Pescomaggiore:
SETTEMBRE E’ ORA DI RESTAR
Premessa prima del resoconto. Un grazie infinito e un abbraccio a tutti coloro che ci hanno dato una mano. E’ stata un’esperienza fantastica che ci porteremo sempre nel cuore.
LE CASE
Sono in fase di ultimazione la terza e la quarta casa. Stiamo completando i pavimenti in legno e in coccio pesto. Mancano per una di esse gli infissi, che abbiamo già ordinato, ( ma ci vorrà un mese per averli), ultima intonacatura esterna, rifiniture varie. In una delle case abbiamo sperimentato una parete in terra cruda con materia prima reperita in loco. Gli arredi saranno presi dalle case inagibili degli affidatari: Dario e Anita (casa inagibile E a Pescomaggiore), Emanuela e Filippo ( casa inagibile E a Goriano Valli e via Gualtieri d’Ocre a L’Aquila), Isabella e Ludo (casa inagibile E a via Cascina L’Aquila). Per casa E si intende con massimo danno causato dal terremoto, e dunque prospettive di ricostruzione e rietro che possono arrivare oltre 10 anni. E’ in arrivo legname per la casa 5, in cui andrà ad abitare la famiglia Mastracci di Pescomaggiore ( casa ovviamente E ). E’ stata loro la scelta di attendere perchè volevano realizzare la loro casa sul terreno donato dai loro parenti. E’ pronto l’allaccio del’acqua. Abbiamo inoltrato le domande di allaccio della luce per 22kw, che saranno necessari per lo scambio energetico una volta che avremo collocato i pannelli fotovoltaici.
LE ACQUE
L’ingegnere ambientale Giovanni Damiani, luminare in materia, ha realizzatoa titolo gratuito il progetto e stiamo curando tutte le trafile burocratiche per l’approvazione da parte dell’Arta e della Provincia dell’Aquila. Lo scavo è pronto. il materiale costerà circa 3mila euro ( sabbia fina , ciottoli di fiume, telo impermeabile per fondale, scavo). Stiamo facendo talee di Phragmites australis (cannuccia di palude) reperite in loco, che poi saranno messe a dimora. Il progetto sarà presto on line ed open source, come i progetti delle case. Intanto utilizziamo solo saponi e prodotti della casa biodegradabili e fatti in casa.
LA TERRA
Seminata e raccolta la patata turchesa, nell’ambito del progetto Cerere del Parco nazionale del Gran Sasso. Il raccolto servirà però come semina per il prossimo anno. Seminato e raccolto il grano solina e farro. E soprattutto abbiamo seminato ben 10 quintali di bulbi di zafferano. Il raccolto è stato in parte già collocato in prevendita presso gruppi di acquisto. CERCHIAMO ALTRI ACQUIRENTI, VENDEREMO LO ZAFFERANO A PREZZI EQUI. I proventi andranno a finanziare il progetto di sviluppo agricolo e di ricostruzione del paese. Sono state ”restaurate” e messe a dimora le arnie del signor Gregorio di Pescomaggiore, che si curerà autonomamente della produzione di miele. In questi giorni stiamo realizzando il recinto di pali di castagno per piantare antiche varietà di alberi da frutto in via d’estinzione che ci affiderà il Parco nazionale del Gran Sasso nell’ambito del progetto Fruttantica. Soddisfacente la resa dell’orto del villaggio, concepito come contributo all’auto- sostentamento e come spazio didattico e luogo di conservazione coltivazione di prodotti rari, autoctoni e di nicchia.
TAVOLA PESCOLANA
La prima assemblea con i donatori si terrà ad ottobre. Importante avere pronte le case 3 e 4 per poter far pernottare più persone possibili. E avere elementi più certi s alcuni progetti che la Tavola pescolana sarà chiamata ad approvare e discutere.
IL PAESE
Grazie al progetto e al cantiere questa estate a Pescomaggiore sono transitate oltre 200 persone. Il nostro progetto ha reso famoso questo borgo. E anche questo ha contribuito non poco a invogliare anche i tanti oriundi pescolani ( che tornano d’estate e in non pochi casi hanno case inagibili a causa del sisma) a tornare in paese, e sopratutto a ad avere maggiori motivazioni a riparare le loro case. Nel corso dell’estate abbiamo provveduto a curare il verde pubblico del paese, acquistando adeguata attrezzatura. Ripulendo le strade abbandonate dale erbacce. Abbiamo riacceso più volte il forno e fatto le pizze e pane, abbiamo organizzato belle serate di musica e cinema in piazza. Si sono svolte riunioni con i residenti e oriundi per valutare strategie di rilancio economico basato sull’agricoltura,e sulla ricostruzione concertata, lungimirante ed intelligente del paese, al fine di mettere ad esempio a disposizione appartamenti di seconde case, disabitate prima del sisma per 10 mesi l’anno, alle persone che hanno desiderio di vivere a Pescomaggiore tutto l’anno, portando professioni, iniziative, vita. Si è poi discusso su come recuperare la scuola, per poter realizzare un locale pubblico ( pensiamo ad una sorta di pro-loco o circoletto) che diventi luogo di incontro per il paese, con l’idea di collocare in un parte di essa attrezzature di trasformazione ( ad es: decorticatore e spietratore per farro, essiccatore, smielatore) a disposizione di tutti i produttori locali.