Tante volte si è detto che le grandi manifestazioni romane servono a poco, perché arrivano al culmine di una mobilitazione diffusa e segnano un punto oltre il quale non ci si dà più continuità. Questa volta siamo riusciti a sorprendere anche noi stessi. Il corteo di sabato 19, convocato da realtà autorganizzate senza l’appoggio di partiti né grandi sindacati, non solo ha avuto una partecipazione sopra ogni aspettativa ma potrebbe aver segnato l’inizio di un movimento nuovo, e con caratteristiche inedite, almeno in Italia.
Un movimento forse in grado di scavalcare le generazioni, superare le barriere tra nativi e migranti, contrastare l’atomizzazione della società figlia di una precarietà imposta come paradigma unico dell’esistenza prima che della produzione.
Il presidio/assedio di Porta Pia ha permesso di mantenere un raccordo costante tra le lotte per l’abitare, per la dignità dei migranti, per i territori, e le realtà dell’autogestione. Ciò ha reso possibile fissare un serrato calendario di mobilitazione tale da tenere alta l’attenzione del dibattito pubblico su temi urgenti e concreti, sovrastando finalmente le vuote chiacchiere del teatrino politicante e intaccando l’asfissiante clima di pacificazione sociale da cui trae linfa il governo in carica.
Per questo crediamo importante scendere in piazza a Firenze questo venerdì 25 ottobre in occasione della riunione nazionale dell’Anci che vedrà intervenire anche il vicepremier Alfano, e partecipare all’assedio di Palazzo Chigi giovedì 31 quando la conferenza stato regioni discuterà della proposta di una moratoria nazionale degli sfratti.
REDDITO, CASA, DIGNITA’ PER TUTTE E TUTTI!
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